Giuseppe Bari e la Fondazione che fa vivere i sogni di Vittorio

Dal parco intitolato al fratello alla sala teatrale per la comunità: una storia di cultura e memoria a Palo del Colle.

Nel cuore del quartiere Langilana, il Parco Vittorio Bari non è solo un luogo verde, ma un simbolo di memoria e cultura. In questo secondo appuntamento di Scacchi nei Parchi, Stefano Manco intervista Giuseppe Bari, fratello del tenore Vittorio Bari e presidente della fondazione a lui intitolata. Un dialogo che intreccia musica, teatro, territorio e una visione chiara: dare spazio al talento e alla comunità.

SM: Ciao e ben trovati in questo secondo appuntamento di Scacchi nei Parchi a Palo del Colle nel 2025. Stiamo girando nei parchi e nei luoghi più belli e più iconici di Palo del Colle per conoscere le loro storie. Oggi ci troviamo nel quartiere Langilana e siamo in particolare al parco Vittorio Bari, intitolato ad uno dei nostri carissimi concittadini. Con noi qui Giuseppe Bari della Fondazione Bari, che ci potrà raccontare che cos’è la Fondazione e che cosa fanno.

GB: Buongiorno a tutti, buonasera a tutti. Allora, la Fondazione Vittorio Bari è intitolata al maestro e cantante Vittorio Bari, mio fratello. Morto e scomparso prematuramente nel 2012, cantante di fama nazionale e internazionale che ha debuttato persino all ‘Arena di Verona per ben due volte con lo spettacolo La Divina Commedia che è stata l ‘apice della sua carriera. La Fondazione è a lui intitolata, è sorta praticamente un anno dopo, nel 2013, con lo scopo di fare propaganda sul territorio per la cultura, soprattutto per il teatro e per la musica che erano tanto care al nostro territorio. Lui ha voluto che tutti i suoi averi venissero conferiti in questa Fondazione perché si potesse creare a palo uno spazio polifunzionale adibito a teatro e a contenitore culturale che nel nostro paese fino a questo momento mancava. La Fondazione in tutti questi anni, oltre a organizzare concerti e rassegne teatrali, alla fine, qualche anno fa, è riuscita ad acquistare un immobile e ad adibirlo proprio a una sala polifunzionale teatrale e cinema e per conferenze e auditorium. Quindi, insomma, dopo tanti sforzi siamo riusciti a perseguire questo obiettivo che lui ci aveva assegnato.

SM: Io leggo qui una bellissima frase. Solo a chi sogna è dato di conquistare l’eternità, in un certo senso non si può crescere senza sognare. È un po’ questo il messaggio di Vittorio?

GB: Certo, certo. Il suo sogno era quello che tutti a palo potessero avere un posto dove potersi esibire sia professionisti ma soprattutto coloro che si avvicinano a questa disciplina teatrale e concertistica. Pensiamo anche ai ragazzi che vogliono magari esprimere i loro talenti e non avendo uno spazio, non potevano effettivamente, non sapevano dove poter realizzare le loro opere. Adesso tante scuole vengono da noi per mettere in scena degli spettacoli teatrali e anche le varie compagnie amatoriali che non avevano uno spazio e adesso ce l’hanno.

SM: Giuseppe, tu ti sei avvicinato per la prima volta a noi a maggio per il torneo dell ‘Auricarro. Che cosa hai pensato la prima volta quando ci hai visto tutto quel casino, l ‘Auricarro?

GM: Devo dire che non pensavo che gli scacchi potessero generare questo bellissimo movimento. Devo dare atto che è stata un ‘organizzazione molto bella, soprattutto il fatto di unire una disciplina come gli scacchi anche alla storia del territorio. È stata veramente una bellissima idea. E poi è molto partecipata anche da parte di tutta la comunità parese, che è sempre una bella cosa.

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